SOPRANNOMI LUCERINI
Il soprannome è un appellativo scherzoso, ironico o anche malevolo imposto a una persona in conseguenza di certe caratteristiche fisiche o qualità o attitudini, o in base al luogo di nascita o di provenienza.
Questi soprannomi sono stati ricavati dal “Dizionario del dialetto di Lucera” di Dionisio Morlacco e dal Gruppo “Sei Di Lucera Se ….” e dai miei ricordi.
Appicc’e stute
Assce d’ore
Assugghja d’ore
Bbabbarille, sopr. di popolano, povero e analfabeta; sbarcava il lunario facendo il beccamorto, il facchino, il banditore e il noleggiatore di sedie in piazza nelle serate di festa
Bbacchettone
Bbarbanére, soprannome della famiglia Bellini (abetave sope i Mure)
Bbastànde
Bbattagliuzze, soprannome di un popolano assai povero, che non possedeva neppure le scarpe; si tingeva i piedi col nerofumo per dare l’impressione di averle
Bbrasciulare (u)
Bbrusckètte, soprannome di un notissimo carrettiere il cui carretto era tirato da una mula vecchia e malandata, che si fermava continuamente
Bbuchicchje, soprannome di Luigi Cinquia, strillone di giornali per conto di Stèlla ‘a ggiurnaliste‘ (Stella Gallo), per la sua troppa gelosia sfregiò il volto della fidanzata Matilde Biondi
Bbunarille, soprannome della famiglia Calabria di Piazza S. Giacomo
Braciular
Cacarone
Cacate (u)
Cacciunèlle (‘a)
Cachizze, soprannome di un personaggio popolare, assai umile, la cui peculiarità era di non porre limiti di tempo alle azioni e perciò voleva fare ogni cosa subito, all’istante
Cacone soprannome derivato dal collo della bottiglia
Camuse (u)
Candrengule, soprannome di un popolano che abitava nel rione alle Mura
Capa cavede
Capastorte
Cape de firre
Cape de serpe
Cape senz’ucchje
Capeciomme, soprannome di Raffaele Motta (il nomignolo vorrebbe dire: capo giovane, giovane di bell’aspetto)
Capesicche
Cappelluzze
Capurale (‘a)
Carenille
Caronte
Carruzzelle
Cascetelle
Cchjalóne
Cecatille, soprannome del capraio Domenico Altieri
Cecceville, soprannome di Antonio Folliero, gestore di uno spaccio in Piazza Umberto I (oggi Via A. Gramsci), quasi di fronte all’altro spaccio ‘d’a Mundanare’
Cecelle
Cechelone
Cengione
Cenguandune
Cerre (‘a)
Chelengione
Ciacciate (u)
Ciacianèlle
Cianille
Cicce Cappucce, soprannome di Francesco Di Giovine (guappo locale, provocatore e attaccabrighe, che minacciava con la sua rivoltella, ma quasi sempre usciva perdente negli scontri)
Cicche Bbacche, sopr. di un venditore di lupini (il nomignolo deriva dal comportamento del l’uomo che pensava solo a fumare e a mangiare)
Cichignelle
Cillèppù
Cincinare (u)
Cinghe dinde
Clenille
Coccia storte
Copplamanne, soprannome di Giulia Marotta che abitava a Corso Garibaldi ed era una donna tuttofare: assisteva le partorienti, metteva a posto braccia e piedi slogati, faceva impacchi, medicava ferite, conosceva le erbe medicinali
Copplarossce, soprannome di un brigante di Castelnuovo della Daunia, catturato e giustiziato nel 1863 a S. Marco La Catola
Cosse storte
Cricche, soprannome di Cricco
Cumbarone, soprannome di un conduttore di carrata per l’acqua sporca, abitava ‘sope Sangiuuanne’ ; era un ometto caratterizzato da un grande naso
Cutuchigne
Diavelètte (u ): soprannome di L. T., aveva un negozio di generi alimentari in un terraneo di palazzo Bruno
Famafame
Favecione
Faveciùle, soprannome di Falcione – ‘a candine Faveciule’, la cantina si trovava ‘arréte Cassèlle’, in Via d’Auria
Fercenèlle, soprannome di Francesco d’Apollo, socialista e acceso antifascista; abitava in Via Quaranta nell’omonimo palazzo
Fiaschille, soprannome del banditore di vino Raffaele Corsini, soprannome derivato forse dalla sua conformazione fisica
Fresturílle
Garbate (‘a)
Garebbalde
Ggiustì-cafè, soprannome di un venditore ambulante di caffè
Jéla Jéle, soprannome di donna che gestiva un postribolo clandestino
Lugliarare, soprannome di Pasquale Rinaldi, venditore di olio che aveva il negozio in Corso Garibaldi
Magnarille
Magnasèmele, soprannome della famiglia Zurro
Malafrubbece
Malamesùre, soprannome di Nicola Russo, passato al figlio l’acquaiolo Pasquale Russo
Mammelangiùngele
Mangiapane, soprannome della famiglia Pellegrino
Maranille
Marchiaville
Marenarèlle, soprannome di una vecchina allegra che faceva i servizi ai Colasanto in via S. Domenico
Mastalije, soprannome del mastro Elia, facchino di piazza, vagabondo, solitamente veniva ingiuriato al grido di ‘Mastalija, pùa ppù’
Mazzarelle
Mazzatoste
Mbese (u)
Mechegline
Mennacche
Mercantille (u)
Mesculècchje, soprannome di un popolano che faceva il banditore e girava per la città per vendere il pesce
Mezza recchje
Mizze quinde
Munacèlle (‘a), soprannome di Vincenza Pardo
Mundanare (‘a), soprannome della Montanara, trasferitasi a Lucera da Montesantangelo, vendeva l’acqua colorata con le essenze, il ghiaccio e la neve, nel terraneo attualmente occupato da un bar, all’angolo tra Via Gramsci e Via Ardito
Munnezze
Muparille (u)
Musciarelle
Mussappise
Musse de purche
Musselunghe
Mussille
Mussone
Mustazzette
Muzzatille (u)
Muzzechèlle, soprannome di venditrice di erbe di campagna di cui era abile a decantare le qualità e la freschezza
Nacchille
Napulutane (u)
Nase russce
Nazza-nazze, soprannome di un popolano ingordo e beone
Ndruzze
Ndunine cavalluzze, soprannome di Antonio Nurro, gestiva un negozio di indumenti e giocattoli
Ndunine u salatore, soprannome di Antonio Padalino, vendeva il formaggio in un negozietto dirimpetto alla chiesa di S. Leonardo
Nègusse, soprannome dell’arciprete Giuseppe Rossetti Parroco della Chiesa del Carmine
Nennarìlle (u)
Nesscetille, soprannome di un popolano, detto anche ‘u cchiale d’ore’, ‘u capesciulare’, perché vendeva la sua merce – cotone, spolette, rocchetti, candele, lumini, spilli, aghi, sapone, girando per le strade con un carrettino pieno di cassette e cassettine, trainato da un cavallino bianco
Nghèssce, soprannome di un acquaiolo che, ad ogni viaggio che faceva per portare l’acqua in città, ne portava così poca con la sua piccola botte, che presto la smaltiva, perciò i suoi erano viaggi poco redditizi, e doveva fare continuamente avanti e indietro
Nnemale (u)
Pacchetonne
Pacchjalone, soprannome di Pietro Petti (nativo di Motta M.no), minorato mentale (affetto da epilessia), popolano assai noto, morto a Campomarino il 13 giugno 2008, investito da un’auto mentre attraversava la strada
Pacciarille (u), soprannome di Pasquale D’Alessandro raccoglitore e venditore di ‘fuffele e saramènde‘ (asfodeli e sarmenti secchi), combustibile per le cucine di un tempo; abitava in un terraneo della corte del palazzo Candida
Paciùrne, soprannome del contadino Mastromatteo Raffaele e dell’ortolano Vincenzo Barbaro
Pagghjone, soprannome dei componenti della famiglia Colucci, che oltre ad essere agricoltori erano impegnati anche nella vendita della paglia
Paponne, soprannome di Maria De Mira, abitava in Via Scassa (a strade Petrille), e svolgeva non poche mansioni: faceva da intermediaria nei contratti degli usurai, aiutava le ragazze a trovare marito, ecc.
Pappacone, soprannome di un personaggio della fantasia popolare; persona ignorante, stupida
Pappuse (u)
Pecacche, soprannome del vetturino Eugenio Montanelli
Pechèsscia rossce, soprannome di Guglielmo Solitano, popolarissimo messo comunale, incaricato di portare il labaro cittadino nelle pubbliche celebrazioni; vestiva con marsina rossa, feluca in testa, scarpette di vernice nere, calze bianche fino al ginocchio, pantaloni bianchi pure al ginocchio e guanti bianchi
Pechesscine, soprannome di Concetta Angiovino Marasco, donna molto conosciuta per le sue male fatte; ma con questo soprannome era indicato anche un notissimo suonatore di chitarra, che insieme al mandolinista Antonio Pecce, si esibiva nelle trattorie e portava le serenate alle innamorate.
Pemmedore (donna), soprannome della signora Pomodoro che gestiva un negozio di merceria in un terraneo all’angolo tra Via Regina Margherita e Corso Garibaldi
Peppangule
Pertusille, soprannome della famiglia Di Giovine
Pessciature
Pessciutte
Petetone
Pezùcche
Pezza vecchje
Pezzelate (u)
Picce e stute
Picciamughjére
Pititille
Ponda rossce
Pregatoreje, soprannome di Nina Pregatoreje, gestiva un negozio di generi alimentari nel vano sottostante alla Tipografia Scepi, in Via U. Bozzini
Puappù, soprannome della figlia di mastro Elia (‘a figghje Mastalije puappù)
Pulimme, soprannome dei lustrascarpe Antonio e Generoso (Ndoneje e Ggenerose), (padre e figlio di provenienza napoletana, abitavano nel rione alle Mura)
Quatt’e qquatte, soprAannome del facchino Michele Stiscia
Rasckavùtte, soprannome di un popolano dalla corporatura bassa e tarchiata, tale che sarebbe potuto entrare in una botte per raschiarla; faceva il garzone in un forno e portava a domicilio le pagnotte di pane, ma per la strada strappava da esse delle croste che mangiava
Recciotte (u)
Renajule (u)
Robbafìne, soprannome di venditore ambulante di biscotti, taralli, ecc.
Rombaspecchje
Ruccia fanoje, soprannome di Maria Falò che dopo aver pregato e invocato S. Anna ebbe un figlio in tarda età e, per ringraziamento della grazia ricevuta, fece rifare la statua di S. Anna nella chiesa di S. Giacomo
Russce (u)
Russce de polece
Russce de scotte (u), soprannome dell’imprenditore Alfonso Ginosa
Russcètte (u), soprannome di Alessandro Avallino
Salatille
Saldègrappe, soprannome della famiglia Tutolo, un cui esponente, Domenico Tutolo, ciclista di professione, forte arrampicatore, partecipò a diversi Giri d’Italia, con buoni piazzamenti
Salvatore u pedecchiuse
Salvatore u pìanìne, soprannome di un popolano, che girava per le strade suonando il pianino e insieme alla figlia che cantava le più note canzoni del tempo
Sandajuste, soprannome Santaiusta (difensore e giustiziere, alla maniera di Robin Hood, personaggio leggendario dell’omonimo romanzo dello scrittore lucerino Alfredo Pitta)
Sandarille, soprannome di Antifora ciclista bravissimo, resistente e arrampicatore
Sandemadonne, soprannome di un popolano che vendeva le patate, girando per le strade con un carretto spinto a mano; il 10 Maggio addobbava il carretto con drappi rossi e bandierine di carta rossa; il suo richiamo era: Madonne, Madonne, i patane a dduje solde e mmanghe li vonne (Madonna, Madonna, le patate a due soldi e neppure le comprano)
Saracéne (u)
Sarachèlle, soprannome di una sarta
Sardagnule
Sbarrettone
Sbrisciarule
Scamurzelle
Scannacardille
Scannagatte
Scannaggire (a)
Scarafone
Scaringe, soprannome di un banditore di vino
Scatozze
Scattacavzone
Scèppe, sopr.annome Di Giuseppe Barisciani ‘u cafettire’, gestiva il bar in un terraneo del palazzo Cavalli, in piazza Duomo
Scìppe-Scìappe, soprannome di Vincenzo De Palma, venditore di carne equina nel rione di Sope i mure
Sciummijélle
Sckettine, soprannome della famiglia Montuori
Sckisckù, soprannome di un mediatore di grano, di vino, e procacciatore di clienti per Pupètta ‘a curnmediande, sua amante
Scupéce, soprannome di venditore di generi alimentari che aveva il negozio in Via Regina Margherita
Scupille, soprannome dell’accattone Antonio Amatrice
Senza cule
Sèppandoneje, sopr. annome di Giuseppe Antonio Voza, guardia municipale; morì in seguito allo scoppio dei fuochi d’artificio alla masseria sotto il Castello
Sfruciate (u)
Sgrangiate (u)
Sgresscione
Sgubatille (u)
Sguerce (u)
Smargiasse, soprannome di un raccoglitore di stracci, che girava per la città; poiché era un forte bevitore di vino, ad ogni cantina che incontrava, si fermava col suo carrettino e ordinava alla moglie Luueggèlle di andargli a comprare un quartino, ammonendo: “nd’ à vedènzeje a’ ffesse” (non dar retta ai fessi)
Spaccasasse, soprannome di un noto popolano, che girava per le strade con una sgangherata bicicletta
Spacch’e mmagne, soprannome di Giuseppe Pugnotti, venditore ambulante di castagne, fave cotte ed altro
Spernicchje, soprannome di Luigi Pucariello, popolano furbo e traffichino, che faceva il mediatore
Spìrù
Squacchjarille, soprannome di un tal Valente, persona assai umile; ogni sera andava ad accendere ‘u lambine a Croce’ (un lumino alla Croce), cioè alla Croce posta all’estremità della Villa
Sscialdinò, soprannome di Maria Albanese, popolana assai nota, abitava nel rione di Sope i mure
Ssciallètte, soprannome di Scialletta. Ha fatto la fine di Scialletta (à fatte ‘a fine Ssciallètte)
Sscianacchille
Ssciarappe
Ssciugghje e mine diinde
Stelluzze, soprannome del figlio del sarto Anania Fortunato che aveva un’affezione agli occhi, perciò vedeva poco; vendeva la merceria per le strade, con una cassetta a tracolla
Strapile
Stuzzarille
Sugghjadore
Taccarille, soprannome di Luigi Leone, proprietario della taverna adiacente all’arco di Porta Troia
Tacchecelle
Tarramote
Tasscione, soprannome della famiglia Pellegrino di Sope i mure (il capofamiglia faceva il facchino, ma poi si diede alla vendita dei carboni, di rusce e caravunèlle)
Tavelone
Tegnusille, soprannome di un facchino di piazza e gran bevitore di vino
Tozzelettére, (Tozzel’e ttére), soprannome del legnaiolo Carlo Barbaro, passato alla figlia, divenuta popolana assai nota come venditrice di pelanghèlle (pannocchie di grano turco cotte)
Tra’
Tre bastone
Treppetille
Trujanille (u)
Tubbettone
Turnusèlle
Turtanètte, soprannome di un tale Pupillo
Tuscanine (u)
Tuste, soprannome di Salvatore Credico, guappo e gran bevitore, giocatore di carte, di morra e passatella
Vecione
Vedellone, soprannome di un prete lucerino, di cui era nota l’eccessiva parsimonia
Vola vole
Vracalone
Vrascianèlle
Vucellare (u)
Vujèlle, soprannome di umilissima popolana, che vestiva in modo assai dimesso
Vuzzutelle
Zaccagnèlle, soprannome di popolana, venditrice di erbe mangerecce
Zannute
Zarille, soprannome di Savino De Palma, venditore di mangime – avena, crusca, ecc. per gli animali: equini, suini, ecc.; abitava a Porte Troje, oggi Via Vittorio Veneto
Zazzà
Zazzille
Zepelinghe, soprannome di un ometto (alias Federico Iacovetti), che era garzone nella bottega del fabbro Agostino Romice
Zezzuse (u)
Zica-Ziche, soprannome di un popolano ubriacone, Carmine Santoro; camminava a passetti, strascicando come un paralitico
Zuculille, soprannome di personaggio della fantasia
Zumbarille
Zzinnannà